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al testo di Alberto Becca
canto e disincanto
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Felice la colpa dell' incolpevole Stupito lo stupore dell' amorevole e sentimentalmente legato lodevolmente avvinghiato prigioniero autoctono o straniero nei meandri o nel labirinto dell' attrazione fatale verso persona o cosa E ugualmente vale il dono, la rosa, la missiva o l' anello, tutto corre o concorre per superare il cancello del decoro o della decenza e passare, incautamente nel giadino dell' incoscienza ove non il sapere o la scienza hanno il potere ma domina incontrastata la consapevolezza dirimente che singolarmente non abbiamo udito e capito (degli altri) quasi niente
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